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Caldo, malori e proteste
Due donne svenute, ressa per i condizionatori
di Enrico Nardecchia
L’ALLERTA. Per oggi e domani anche L’Aquila sarà interessata da un picco di caldo senza precedenti, considerato che si tratta pur sempre del mese di maggio. L’allarme interessa anche le zone dell’A ppennino. La calura rischia di amplificare i suoi effetti sotto le tende, dove in questi giorni si possono registrare delle temperature anche fino a 40 gradi. Le consuete raccomandazioni da parte della Protezione civile, e cioè quella di bere molto, di non uscire di casa nelle ore più calde della giornata, di limitare le occupazioni quotidiane e di riposare, suonano come una beffa per gli sfollati nelle tende, che in molti casi hanno poche alternative. Per questo motivo, tra gli aquilani rimasti senza casa a causa del terremoto sta montando un certo malumore anche e soprattutto a causa della mancata consegna, in molte delle tendopoli allestite in città e nel circondario, dei condizionatori. Proteste arrivano da Paganica, da Bazzano, da Pile e da Casentino.
La consegna dei preziosi elettrodomestici è stata avviata già la scorsa settimana in alcune delle tendopoli più grandi, come quella del parcheggio del Globo e quella di piazza d’Armi, ma in certi casi, come ad esempio per Coppito, anche campi più piccoli sono stati riforniti nei tempi previsti. Poi la consegna ha avuto uno stop e questo ha provocato la protesta da parte delle persone ospitate nelle zone periferiche. Due giorni fa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha promesso l’arrivo di 5mila condizionatori (la Protezione civile aveva parlato di 3mila): «Uno per ogni tenda».
«MIA MOGLIE STA MALE». Francesco, uno sfollato della tendopoli numero 4 di Paganica, è disperato. «Mia moglie sta male. Ha la febbre a 38 gradi da diversi giorni e io non so cosa fare. Il medico mi dice di tenerla in un luogo fresco ma io e lei, adesso, stiamo in una tenda che alle 10 del mattino è già diventata un forno. Sotto questa plastica si arriva anche fino a 40-45 gradi. Una situazione assurda della quale non sembra interessarsi nessuno. Forse Berlusconi, quando parlava dei condizionatori in arrivo, si riferiva a qualche altro campo. Dovrebbe venire qui a Paganica, campo 4, per vedere che stiamo messi davvero male. I condizionatori non li abbiamo visti nemmeno da lontano e qui dentro si fa fatica a sopravvivere. Vorrei fare qualcosa ma non so a chi rivolgermi. L’u nica speranza è che rallenti un po’ questa botta di caldo che ci è arrivata addosso all’improvviso, dopo le piogge e gli allagamenti». Insomma, un’altra piaga sugli sfollati.
PROTESTE AI COM. Nei centri operativi misti stanno affluendo, in queste ore, una valanga di proteste legate alle modalità per la distribuzione e la consegna dei condizionatori d’aria. È la disparità di trattamento tra campo e campo a scatenare le maggiori proteste. A chiedere spiegazioni sono anche alcuni dei responsabili dei campi, i quali non fanno altro che riportare ai dirigenti le lamentele che si registrano tra le tende. Lamentele che sono diventate ormai quotidiane. Insomma, nei campi, dove il clima non è come quello dei primi giorni dopo la tragedia, si rischia di accendere discussioni anche per i condizionatori. Un rimedio, questo, che non viene condiviso da una parte della popolazione, quella più avanti con l’età, che teme ulteriori problemi di salute derivanti dai bruschi sbalzi di temperatura. Secondo quanto riferito da alcuni gestori dei campi, il meccanismo di reperimento e di consegna di questi apparecchi sta facendo registrare evidenti disfunzioni.
MALORI A COPPITO. Due donne, ieri mattina, hanno accusato malori riconducibili al gran caldo e si sono riprese soltanto dopo essere state soccorse. I due svenimenti sono stati registrati a Coppito nelle vicinanze dell’università. Nel primo caso, una donna che attendeva di essere visitata nell’ambulatorio allestito in un camper ha avuto un colpo di calore mentre nel secondo una ragazza che stava attendendo alcune amiche nel blocco di Scienze ha chiesto aiuto ed è stata soccorsa. I malori hanno subìto un incremento negli ultimi giorni proprio a causa delle elevate temperature. In tutti i campi ci sono presìdi sanitari che intervengono immediatamente ed evitano, a chi si sente male, di dover raggiungere le tende dell’ospedale da campo allestito nei parcheggi del «San Salvatore». Tuttavia, in certi casi, quelli considerati più gravi, è stato richiesto anche l’intervento degli equipaggi del 118. La maggior parte delle persone colpite dai malesseri ha più di 65 anni e soffre di patologie tipiche dell’età.
DISAGI A BAZZANO. Situazione in ebollizione anche nella tendopoli di Bazzano, dove l’altra sera sono intervenuti i carabinieri per sedare una lite tra alcuni ospiti e la Protezione civile. Tra le contestazioni mosse da alcuni cittadini il fatto che, nonostante ci sia un gran caldo nelle tende, ancora non si sono visti i condizionatori. Inoltre ci sono state delle critiche in quanto alcuni sfollati ospiti del campo preferiscono consumare i pasti non nel tendone appositamente predisposto ma sotto alcuni mini-gazebo allestiti in maniera autonoma. Iniziativa, questa, che non è stata gradita da coloro che gestiscono il campo.
Tuttavia, alcuni ospiti hanno fatto notare che alla base della decisione di non pranzare più in comunità ci sarebbero delle asserite carenze di igiene e di pulizia sui tavoli, cosa che avrebbe spinto verso altre scelte. Ci sono inoltre problemi per i bagni chimici maleodoranti mentre le docce sono lontane dalle tende e spesso manca l’acqua calda. «Chi, come molti di noi, ha perso tutto», dicono alcuni sfollati del campo di Bazzano, «si aspetterebbe un trattamento più comprensivo». «Tramite mie conoscenze a Roma», racconta un altro ospite della stessa tendopoli, «sono riuscito a far spedire molte stufette adatte per la sera, quando fa freddo. Finora, però, non sono state distribuite e mi auguro che si provveda presto».
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(21 maggio 2009)
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